NUOVA SABATINI
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Nella legge di Bilancio 2020 è previsto lo stanziamento di nuovi fondi per la nuova Sabatini, strumento agevolativo molto apprezzato dalle imprese. Recentemente la disciplina della Sabatini è stata rinnovata dal decreto Crescita, che ha raddoppiato da 2 a 4 milioni di euro il tetto massimo di finanziamento ammesso al contributo ed ha semplificato l’iter per la richiesta di erogazione del contributo, con uno snellimento degli oneri amministrativi e l’accelerazione dei tempi di incasso.
Altra novità importante riguarda l’istituzione di una nuova linea di intervento riservata alle micro, piccole e medie imprese, costituite in forma societaria, impegnate in processi di capitalizzazione, che intendono realizzare un programma di investimento.
La nuova Sabatini sarà rifinanziata. La notizia dello stanziamento di nuovi fondi arriva dal Documento programmatico di bilancio (DPB) 2020, che anticipa i contenuti della legge di Bilancio 2020.
Non è ancora nota l’entità delle risorse che saranno messe a disposizione dello strumento agevolativo, ma l’anticipazione è senz’altro positiva, visto che è ormai prossimo l’esaurimento della dotazione finanziaria disponibile: secondo le statistiche aggiornate al mese di ottobre 2019 restano solo l’11%.
Novità del decreto Crescita
La disciplina attualmente vigente è frutto di diversi interventi normativi. Istituita dal D.L. n. 69/2013, ha subìto una prima modifica con il D.L. n. 3/2015 e successivamente con le leggi di Bilancio 2017 e 2018. Da ultimo è intervenuto il decreto Crescita, che ha apportato diverse innovazioni finalizzate ad ottimizzare le modalità operative di funzionamento della misura agevolativa.
Una prima novità apportata ha riguardato il tetto massimo di finanziamento ammesso al contributo, che è stato raddoppiato da 2 a 4 milioni di euro, riaprendo così la possibilità di accedere alle agevolazioni anche alle imprese che avevano già superato il precedente limite di 2 milioni di euro.
Con il decreto Crescita è stato, inoltre, previsto che possono concedere finanziamenti alle PMI, oltre alle banche e alle società di leasing, anche gli altri intermediari finanziari iscritti all'albo previsto dall'art.106, comma 1, del TUB ed aderanti alla convenzione sottoscritta dal Ministero dello sviluppo economico, dall’Associazione Bancaria Italiana e dalla Cassa depositi e prestiti.
Un’ulteriore modifica ha interessato l’iter di erogazione del contributo, con uno snellimento degli oneri amministrativi e l’accelerazione dei tempi di incasso. In particolare, per i finanziamenti fino a 100.000 euro è stato previsto che il contributo è erogato in un’unica soluzione. Come precisato dal Ministero dello Sviluppo Economico, nella circolare n. 295900 del 19 luglio 2019:
- tale procedura è accessibile solo per le domande di agevolazione presentate dalle imprese alle banche e agli intermediari finanziari a decorrere dal 1° maggio 2019;
- per la determinazione della soglia di 100.000 euro, non rilevano eventuali variazioni in diminuzione dell’ammontare del finanziamento oggetto di delibera conseguenti alla stipula del contratto con la banca o intermediario finanziario, ovvero alla realizzazione di un investimento di importo inferiore rispetto a quello preventivato dalla PMI in sede di domanda.
Per i finanziamenti di importo superiore a 100.000 euro resta l’erogazione in 6 quote annuali, ma la procedura è stata semplificata. Le nuove modalità operative per la richiesta di erogazione del contributo sono state definite dal Ministero dello Sviluppo Economico con la circolare n. 296976 del 22 luglio 2019. Il nuovo iter prevede che le PMI beneficiarie compilino, in via esclusivamente telematica attraverso l’accesso alla piattaforma informatica disponibile al link https://benistrumentali.dgiai.gov.it/, la richiesta unica di erogazione (modulo RU) riferita a tutte le quote annuali del contributo previste dal piano temporale di liquidazione presente nel decreto di concessione.
Il Ministero, ricevuto il modulo RU, procede entro 60 giorni, nei limiti dell’effettiva disponibilità di cassa nel relativo capitolo di bilancio, a erogare la prima quota di contributo (o l’intero contributo concesso, per le domande di agevolazione presentate dalle imprese alle banche e agli intermediari finanziari a decorrere dal 1° maggio 2019, aventi un importo del finanziamento deliberato non superiore a 100.000 euro) sulla base delle dichiarazioni prodotte dall’impresa in merito alla realizzazione dell’investimento, previa verifica della completezza della documentazione inviata dall’impresa e acquisite le eventuali certificazioni rilasciate da altri soggetti pubblici.
Ai fini del pagamento delle quote annuali di contributo, è necessario presentare annualmente al Ministero, in formato digitale ed esclusivamente attraverso l’accesso alla piattaforma informatica, la richiesta di pagamento (RP), in cui deve essere attestato di essere in regola con gli obblighi previsti dal piano di rimborso del finanziamento bancario o in leasing riportato nel decreto di concessione e che non ci sono variazioni rispetto alle informazioni già fornite al Ministero in sede di domanda e/o nelle fasi precedenti del procedimento amministrativo.
Nuova linea di intervento per la capitalizzazione
Altra novità apportata dal decreto Crescita alla disciplina della Sabatini è la previsione di una nuova linea di intervento riservata alle micro, piccole e medie imprese, costituite in forma societaria, impegnate in processi di capitalizzazione, che intendono realizzare un programma di investimento. Il contributo statale è correlato a un finanziamento bancario concesso a fronte dell’impegno dei soci a sottoscrivere un aumento di capitale sociale dell’impresa (da versare in più quote, in corrispondenza delle scadenze del piano di ammortamento del finanziamento) ed è pari all’ammontare complessivo degli interessi su un finanziamento bancario calcolato in via convenzionale ad un tasso d’interesse annuo del:
- 5%, per le micro e piccole imprese;
- 3,575% per le medie imprese.
La nuova misura, a cui sono destinati 80 milioni di euro (10 milioni per l’anno 2019, 15 milioni per ciascuno degli anni dal 2020 al 2023 e 10 milioni per l’anno 2024), non è ancora operativa: sarà un decreto del Ministro dello sviluppo economico, da adottare di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, a definire i requisiti e le condizioni di accesso al contributo, le caratteristiche del programma di investimento, le modalità e i termini per l’esecuzione del piano di capitalizzazione dell’impresa beneficiaria da parte dei soci della medesima, nonché le cause e le modalità di revoca del contributo nel caso di mancato rispetto degli impegni assunti, incluso la realizzazione del piano di capitalizzazione.
Fonte: IPSOA